Nicola Samorì

Nicola SAMORI’   (1977 Forlì) vive e lavora a Bagnacavallo (Ra). Si è diplomato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pittore e scultore, nel suo percorso si evidenzia il tentativo di mettere in pericolo forme derivate dalla storia della cultura occidentale: in esse l’apertura del corpo rappresentato e della superficie pittorica si mostrano senza soluzione di continuità e si ha l’impressione che la nascita di una nuova opera comporti sempre il sacrificio di una antica. A partire dal 2010 si affacciano nei suoi lavori le prime scorticature del pigmento. L’anno successivo si tiene la sua prima personale in una sede museale: Fegefeuer, Kunsthalle, Tubinga. Nel 2014 si sono succedute mostre personali e collettive allo Schauwerk di Sindelfingen, al MAC di Lissone, alla Kunsthalle di Kiel e negli interrati palladiani di Palazzo Chiericati a Vicenza. L’anno successivo è selezionato per partecipare alla 56ma Biennale di Venezia, e inserito nel progetto espositivo Codice Italia curato da Vincenzo Trione. Sempre nel 2015 il TRAFO Centre for Contemporary Art di Stettino gli dedica una vasta monografica dal titolo Religo. Del 2016 la partecipazione alla 16° Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e a Gare de l’Est, Teatro Anatomico di Padova. Nel 2017 partecipa alla collettiva Art in Art presso il MOCAK di Cracovia e hanno luogo due monografiche al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e alla Neue Galerie di Gladbeck. Fra il 2017 e il 2018 prende parte alla mostra The New Frontiers of Painting presso la Fondazione Stelline di Milano, dove ritorna nella primavera del 2019 in occasione della mostra The Last Supper after Leonardo. A fine 2019 tiene la personale Cannibal Trail, presso il Yu-Hsiu Museum of Art, Caotun (Nantou, Taiwan), la prima in Asia; a inizio 2020 allestisce a Napoli, presso la Fondazione Made in Cloister e il Museo Archeologico, il progetto Black Square. In novembre apre una personale al Museo Mart di Rovereto dedicata alla figura di santa Lucia, una delle immagini-guida degli ultimi anni del suo lavoro. Del 2021 l’antologica ‘Sfregi’ nella sede di Palazzo Fava a Bologna a cura di Alberto Zanchetta e Chiara Stefani.

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